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13 social media trend da monitorare nel 2019 per la tua strategia digitale

Risorsa gratuita: come monetizzare i social media trend 2019

Non sembra siano già passati 12 mesi da quando abbiamo pubblicato le tendenze 2018 ma il 2019 è alle porte e siamo pronti a condividere con voi le opioni di alcui esperti del settore per aiutarvi a pianificare la strategia digitale del prossimo anno. 

Con la collaborazione di alcuni dei nomi più conosciuti nel digitale in Italia, come Emanuela Zaccone, Miriam Bertoli, Matteo Pogliani, Gianluca Diegoli e tanti altri, abbiamo delineato il panorama delle tendenze che si affermeranno il prossimo anno, dividendoli in 3 categorie:

  • Il futuro dei dati - che raccoglie i trend legati all'utilizzo dei dati.
  • La diffusione della tecnologia - che raccoglie i trend legati ai cambiamenti tecnologici.
  • Una società narcisista - che raccoglie i trend relativi ai cambiamenti sociali che stanno impattando il marketing.

 

Non resta che scoprire i trend e cominciare a pianificare la strategia digitale…

 Data Transparency Focus sul ROI

 Integrazione Marketing/PR Data Maturity

AI per tutti Ricerca multimediale

L'impatto di VR/AR Social Streaming

Influencer Marketing Generazione Z 

Il processo d'acquisto è social Brand Purpose 

Twitter nel 2019 

Social Media Trend 2019 - Infografica

Il futuro dei dati

Non è possibile parlare di trend senza menzionare il mondo dei dati che quest'anno, con l'introduzione della GDPR e una maggiore consapevolezza dell’importanza della protezione dei dati personali, ha visto una gestione più efficiente dello stream di dati da parte di brand e analisti. Oltre a una migliore gestione è emerso anche un utilizzo più mirato dei dati nella definizione della strategia digitale: i KPI sono sempre più precisi e integrati, i dipartimenti sono sempre più allineati...e il 2019 segnerà un ulteriore passo in questa direzione.

1. Big data big issue - i brand si concentreranno sulla data transparency e sull'utilizzo dei dati più rilevanti

Non vi è alcun dubbio sul fatto che il 2019 sarà l’anno in cui all’interno delle aziende temi come la sicurezza dei dati o il pericolo dei dirty data saranno al centro dell’attenzione, anche perché sarà possibile misurare i primi effetti della GDPR.

2. Un elevato ROI - Un maggiore focus sul ROI determinerà una crescita del budget social e PR

Le vanity metrics stanno ufficialmente morendo e il ROI diventerà sempre di più la metrica di riferimento per misurare l’efficacia di attività social e PR. Nel 2019 vedremo come il successo delle campagne verrà misurato sempre di più attraverso metriche tangibili che ne indicano l’impatto sulle vendite.

 

“Più che sul ROI direi focus – a volte ossessivamente focalizzato sul breve periodo, e quindi fuorviante – sull’attribuzione della conversione. È l’eterno dilemma del marketing: che touchpoint ha avuto più influenza sulla vendita? In momenti in cui è sempre più chiamato a giustificare il proprio ruolo, il marketing manager sta ridiscutendo tutti gli investimenti sul digitale, e i social media e le digital PR sono le voci più cresciute negli ultimi anni, e in molti settori non sono attività «last step» prima della conversione. È con soddisfazione che vedo sempre più inserire e misurare queste attività in obiettivi di business «vecchia maniera»: awareness e reputation lift, intention to buy, drive to store, conversion, ecc. Questa è la strada, secondo me, senza voler per forza rapportare tutto alla vendite nel breve periodo, o peggio, usare i vanity number di qualche tempo fa.” Gianluca Diegoli, @gluca

3. Oltre le PR tradizionali - PR e Marketing saranno sempre più integrati

Le metriche per misurare le attività di PR e marketing si stanno allineando e così sta accadendo per tutte le attività che vedono coinvolti i due dipartimenti. Una maggiore collaborazione nella definizione della strategia, azioni più coerenti rispetto all’immagine del brand e performance legate ad output collegati.

4. Una crescita costante - le imprese investiranno sempre di più sulla data maturity

La business strategy dei grandi brand internazionali si focalizzerà maggiormente sulla data maturity. I brand partiranno da esaustivi data set per definire la strategia e per portare avanti le attività day-by-day.

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La diffusione della tecnologia

La tecnologia sta avanzando continuamente. Dall'intelligenza artificiale al live streaming, il panorama delle tecnologie, anche dedicate al marketing, si evolve continuamente e lo scenario di fronte al quale saremno nel 2019 sicuramente non è quello che avevamo di fronte all'inizio del 2018. Quindi, anche nel 2019 i professionisti del marketing e della comunicazione si troveranno di fronte a nuovi strumenti che dovranno imparare a gestire nel migliore dei modi. 

5. L'AI è per tutti - La comunicazione e l'Intellligenza Artificiale

Nel 2019 l’Intelligenza Artificiale farà davvero la differenza per i marketer, aiutandoli a trovare soluzioni pratiche per gestire un’enorme mole di dati ed estrarre insight più velocemente.

“L’intelligenza artificiale sta cambiando profondamente i processi di marketing e migliorando la competitività, grazie anche al machine learning.

Contemporaneamente però le aziende che sapranno emergere sono quelle che punteranno a trovare un equilibrio tra intelligenza artificiale ed emozionale: non basta automatizzare i processi, bisogna renderli umani e rendere chiaro all’utente il contesto in cui le interazioni si svolgono. Si fa, ad esempio, un ampio uso dei chatbot: come migliorarli? A che punto intervenire nella conversazione?

Serve dunque non solo una ottimizzazione tecnologica ma anche una definizione dell’etica dietro l’intelligenza artificiale e le modalità con cui questa è applicata dalle aziende." Emanuela Zaccone, TOK.tv

Scopri le ultime tendenze AI

    6. Una ricerca evoluta - la multimedia search cambierà il marketing

Con Alexa e Google Assistant oramai onnipresenti in ogni device all’interno delle nostre vite e dei nostri spazi, la strategia digitale dei brand dovrà adattarsi ulteriormente a questo fenomeno, facendo particolare attenzione alla gestione dei diversi canali.

“Nel 2019 assisteremo ad un ritorno alla valorizzazione degli aspetti più tecnici del web: più attenzione alla sicurezza e alle performance. Ci sarà una maggiore attenzione per il mobile che porterà un cambiamento radicale nei progetti web: la sfida è trasmettere un'esperienza che trasporta ed emoziona le persone su uno schermo da 5 pollici.

Ci sarà una razionalizzazione dei canali su cui le aziende andranno ad investire: c'è minor ROI a fronte di maggiori costi e questo costringe a fare delle scelte.

La crescente complessità richiede professionalità poliedriche e capaci di reinventarsi - creatività e audacia sono essenziali.” Sante Achille, @sjachille

7. Virtuali e diversi - AR e VR avranno un grosso impatto

Il 2019 ci porterà in una nuova realtà...aumentata o virtuale? Ci saranno confini sempre più labili tra realtà e mondo artificiale, del quale i virtual influencer sono la manifestazione più evidente. Sarà il 2019 l’anno in cui i virtual influencer avranno la meglio?

“Belle, affascinanti, popolari sui social, corteggiatissime dai brand, la schiera delle virtual influencer in grado di portare l’attenzione su prodotti e brand, lanciare nuove mode e consolidare trend, aumenta sempre più.

Miquela Sousa, origini brasiliane e spagnole,indossa capi regalati dai brand. Dopo due anni dalla sua comparsa nel giugno 2016 su Instagram, continua a far parlare di sé e come una vera influencer è super gettonata da celebri brand di moda come Prada, Diesel, Moncler. Oltre a Miquela, anche la parigina Noonoouri o Shudu Graham, modella dalla pelle luminosa color ebano, hanno migliaia di followers e tassi di engagement altissimo.

Fenomeno ben accolto dagli utenti di tutto il mondo, folgorando soprattutto la Generazione Z, ha un grande potenziale per le aziende che non devono neanche occuparsi di contratti, compensi, invio di prodotti. I virtual influencer intaseranno sempre più i nostri feed social e diventeranno la nuova frontiera del marketing, inaugurando una nuova era nel rapporto tra brand e consumatori.“ Giovanna Di Troia, @GiovannaDi Troia

    8. Mai più senza stream - Un nuovo scenario per il 2019

L’anno prossimo si vedrà la fine dell’oligopolio di Netflix e Amazon per i servizi di streaming, in quanto le piattaforme social come Facebook e Snapchat amplieranno la loro offerta di contenuti video con contenuti originali.

Una società narcisista

La società sta cambiando, così come stanno cambiando le strategie di comunicazione rivolte alle nuove generazioni, che hanno nuove aspettative, utilizzano nuovi canali e hanno di fronte nuove sfide. Ecco i cambiamenti sociali che i marketer devono conoscere per impostare al meglio la loro strategia digitale nel 2019.

    9. Piccole grandi idee - Micro influencers protagonisti del 2019

Sul mercato stanno comparendo sempre più piattaforme marketing, come Influencer One, che centralizzano le attività di influencer marketing facilitandone la gestione. Nel 2019 si prevede che le campagne di Influencer marketing continueranno a crescere e che sarà più facile ottenere risultati precisi sulle performance. Non saranno però le celebrity ad essere le protagoniste principali di queste campagne, bensì i micro influencer.

 

“I micro-influencer rappresentano il volto dell’influencer marketing più vicino e affine agli utenti. Il loro essere così simili alle persone a cui si rivolgono li rende affidabili, familiari, ma soprattutto credibili.

È proprio questa spontaneità e vicinanza a rendere i loro contenuti più rilevanti, anche e soprattutto nella fase di valutazione di un acquisto. Elementi che li portano ad essere distanti dagli influencer “classici”, ormai troppo compromessi commercialmente agli occhi degli utenti. Figure che vengono comunque seguite, ma che non hanno il grado di trust che può spingere all’azione.” Matteo Pogliani, @MatteoPogliani

 

“C'è una grande saturazione in cima alla lista dei top influencer, che nel loro modo di essere digital stars hanno perso la naturalezza di un tempo e quindi veridicità verso i consumatori. Per questo le agenzie hanno iniziato a virare verso i micro e i nano influencer.

La loro moderata fama o addirittura assente, nel caso dei nanos, è una delle qualità che li rende credibili: quando consigliano un qualsiasi oggetto, la loro parola sembra sincera, come quella di un amico, ed è questo quello che conta nell’influencer marketing.

Fra l’altro, i brand amano lavorare con loro anche perché sono più facili da gestire e costano meno (a volte anche solo in cambio di prodotti gratuiti).

Infine, con gli influencer più piccoli l’engagement rate è più alto, anche per via del funzionamento degli algoritmi dei social media, l’importante è quindi dotarsi di una tecnologia, come quella di Talkwalker, per tracciare e misurare tali dati.” Enzo Rimedio, @EnzoRimedio

Porta il tuo Influencer Marketing a un altro livello

    10. Generazione Instagram - La generazione Z cambia l'approccio al mercato

La generazione Z sta iniziando ad entrare prepotentemente nel mondo dei consumi, richiedendo nuove esperienze e guidando i brand verso un nuovo approccio al mercato.

“Il community management, l’influencer marketing, il customer care oggi sono il motore delle revenue 5.0. I social media hanno cambiato gli utenti e gli utenti hanno permesso ai social media di evolvere in funzione delle necessità delle persone, di conseguenza, il processo di acquisto ha stravolto la sua natura, da diretto a consulenziale e l’essere umano insieme a Information Technology e l’Intelligenza Artificiale, prende parte a una nuova società superintelligente e circolare.” Monia Taglienti, @MoniaTaglienti

    11. Un nuovo processo d'acquisto - I social cambiano il il customer journey 

Il processo d’acquisto cambierà ulteriormente il prossimo anno, in quanto le piattaforme social stanno implementando nuovi canali di vendita immediati e congeniali a un nuovo modo di impostare il rapporto tra brand e consumatori. Facebook messenger, Instagram stories...il social media marketing è un elemento imprescindibile per le vendite.

“Prevedo una crescente importanza dei contenuti a supporto delle fasi di fidelizzazione e advocacy: strategie di content marketing con iniziative dedicate non solo all'acquisizione di nuovi lead quanto alla cura di chi è arrivato all'acquisto, fase finale del funnel nel modello comunemente usato.

Con la crescente importanza della reputazione e del passaparola, anche in contesti B2B, le imprese si stanno rendendo conto che questo approccio è limitante: alla fine dell'imbuto, infatti, troviamo gli acquisti: successo, fine della storia. E invece no, proprio i clienti che siamo riusciti a portare alla fine del funnel sono quelli che possiamo invitare a riacquistare o incentivare a diventare nostri ambasciatori, con strategie dedicate.” Miriam Bertoli, @miriambertoli

 

“Nel 2019 i social come Facebook e Instagram rappresenteranno il primo touchpoint per l’acquisizione del cliente, questo accadrà soprattutto per le aziende con un processo di vendita semplificato. In termini di Funnel, verranno disegnate customer journey, in cui la scoperta del prodotto inizierà sui social per poi terminare l’acquisto sulla piattaforma stessa.

Questo sarà possibile attraverso le campagne Messaggi di Facebook, dove si potranno fare acquisti direttamente da Messenger. Sarà così anche per le stories di Instagram, dove le  persone acquisteranno attraverso i DM. Facebook e Instagram diventeranno, a tutti gli effetti, partner delle aziende nel produrre revenue. Per quanto riguarda i siti di review, non avranno più quella importanza, dato che ormai le persone esprimono il loro parere e trovano consigli su prodotti e servizi grazie ai contenuti prodotti dalle persone (UGC) sui social media.” Marina Pitzoi, @MarinaPitzoi

 

“Tre quarti dei buyer usa i social network - in primis LinkedIn e Twitter - per informarsi, confrontarsi, avviare e costruire relazioni professionali, fino a  selezionare possibili fornitori e vendor. Il venditore sui social network dovrà allora farsi trovare, dimostrare la propria competenza,  mostrare una grande disponibilità ad ascoltare e a partecipare alle conversazioni nei gruppi per  fornire le risposte che il buyer sta cercando, di cui ha bisogno durante il suo processo di acquisto.

In questo mutato contesto nasce il Social Selling, l'utilizzo cioè dei social network, per identificare potenziali clienti, trasformare un prospect in un lead qualificato e infine chiudere la trattativa, mostrandosi utile e guadagnando la sua fiducia. Social Selling non significa vendere direttamente sui social network ma costruire una solida reputazione, usare cioè i canali social per creare frequenti punti di contatto e di interazione, in modo da poter coltivare il contatto qualificato durante la fase di maturazione del cliente.” Leonardo Bellini, @dmlab

    12. Bisogna metterci l'anima! - Brand purpose e social activism sono fondamentali 

La mission e l’immagine del brand stanno guidando le decisioni dei consumatori come mai prima. Con l’ultimo caso, diventato virale sui social, di Uliveto e della foto che nasconde le due ragazze di colore della nazionale femminile di pallavolo, è emerso ancora una volta come i brand debbano avvicinarsi e responsabilizzarsi rispetto ai temi cari ai consumatori.

“C’era una volta il brand purpose, la ragion d’essere di un marchio.

Oggi però, per arrivare al cuore del consumatore, non importa quanto bene ti posizioni. Importa schierarsi, trasformare marketing e comunicazione in una lettura/scrittura della realtà. In modo autentico e credibile, però: salire sul carro del trending topic è l’anticamera dell’epic fail. Il social activism diventa brand activism: esprimere significato viene prima del generare profitto. In quest’epoca, comprare significa sostenere un marchio, soprattutto per quello che rappresenta. Netflix, Starbucks, Lush sono alcuni esempi di questo “soul branding”: prendono posizione, portano avanti istanze, non hanno paura di affermare i valori in cui credono, anche in modo potenzialmente controverso.

In un’epoca dove possiamo avere tutto, le aziende devono metterci (e darci) l’anima.” Giacomo Lucarini, @lucarinigiac

 

 

“Nel tempo la richiesta da parte delle persone di un’attenzione ai temi della società da parte dei brand, delle imprese, è divenuta sempre più stringente. La gente si aspetta sempre più che i brand influenti forniscano qualcosa che va oltre il prodotto o servizio che offrono e promuovono. Le marche devono essere parte di qualcosa di più grande, di più rilevante. Questo significa che devono giocare la loro parte nella società, nella cura per le persone e il pianeta, e instillare, esprimere e ispirare un insieme di norme e valori. La gente vuole rispecchiarsi nelle marche che sceglie, e quando il brand prende posizione vince.

Lo dimostrano, ad esempio, i recenti casi dell’ultima edizione del Grande Fratello, che ha dimostrato come grazie alla pressione ricevuta dalle persone sui social molti brand sponsor della trasmissione l’abbiano rapidamente abbandonata per paura di ricadute reputazionali, e il caso Uliveto, che nascondendo le atlete di colore della nazionale femminile di pallavolo ha fatto emergere ulteriormente la sensibilità delle persone per una crescente domanda di attenzione a istanze della società contemporanea da parte dei brand."  Pier Luca Santoro, @pedroelrey

13 - Twitter non è morto - La comunicazione dei personaggi pubblici passa da Twitter 

Molti affermano che Twitter è morto ma secondo Luca Rallo, esperto della piattaforma “Twitter è morto, solo per chi non lo sa usare”. Gli abbiamo chiesto quali saranno i principali cambiamenti del social network per il 2019, ecco la sua previsione.

“Twitter è morto, solo per chi non lo sa usare”. In questo momento, il social dei cinguettii è in una fase molto particolare: da una parte ci sono c'è chi continuano a gongolarsi sulle cifre esagerate di Facebook e Instagram, dall’altra c’è chi è fedele a Twitter e continua ad utilizzarlo in maniera costante. Twitter è ormai il mezzo di comunicazione preferito di istituzioni, presidenti, amministratori delegati, sportivi, VIP. Il 2019 sarà l’anno delle novità ed al tempo stesso delle conferme. News arriveranno, molto probabilmente sulla famosa questione del “modifica tweet” con la possibilità di correggere errori di battitura e link non funzionanti, opportunità molto utile e sicuramente legata ad un lasso breve di tempo post pubblicazione. Attenzione al tasto like ed al numero di follower: Jack Dorsey sembrerebbe intenzionato a ridimensionare queste caratteristiche, puntando molto di più sulle conversazioni, piuttosto che alle vanity metrics, dando meno spazio alla quantità di seguaci e alle interazioni effimere, rispetto alle risposte al tweet, spingendo gli utenti a costruire relazioni vere e durature. Un’altra conferma è legata al social care: i brand puntano sempre di più a soddisfare il cliente prima, durante e dopo la vendita, ed è specialmente nell'ultima fase che entra in gioco Twitter, dimostrandosi perfetto strumento di dialogo tra azienda e consumatore in tempo reale per la risoluzione di problemi e per intercettare le necessità del consumatore nel più breve tempo possibile." Luca Rallo, @lucarallo

Social Media Trend 2019 - Infografica

 

Come monetizzare i social media trend 2019 nella propria strategia digitale

Adesso che abbiamo scoperto cosa ci aspetta nel 2019, non ci resta che cercare di capire come sfruttare al meglio questi insight per trane profitto e pianificare al meglio la strategia digitale per il 2019!

Per aiutarvui abbiamo creato un ebook che raccoglie, oltre all'infografica, alcuni consigli pratici e template per sfruttarli al meglio! 

 

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